Budrio ha un territorio vasto sul quale esercita la sua gestione di coordinamento e amministrazione. Intendiamo fornire qualche cenno di rilievo sui territori che compongono la storia delle zone geografiche periferiche di Budrio, che hanno caratteristiche molto importanti e nobili passati storici , oltreché un patrimonio davvero di rilievo. BAGNAROLA , località amena della campagna budriese, accogliente territorio particolarmente affascinante nelle fioriture primaverili, perché contraddistinta da un microclima favorevole e da una presenza di varietà floreali molto vasta, è luogo di VILLE bolognesi molto famose di cui vogliamo dare qualche informazione che spesso i più non conoscono.
Le Ville di Bagnarola rappresentano uno scenario di ville bolognesi di epoca posta fra il 500 e l’800 con interessanti planimetrie che spesso sono rappresentazione di perfette reti urbanistiche appositamente strutturate.
Si possono contare 3 diversi complessi edili e proprietà : una risalente ai BENTIVOGLIO (1.500) caratterizzato da un castello con 4 torri . Nel ‘700 questa opera vide una parziale ristrutturazione e restauro con adeguamenti e trasformazioni.Particolarità di tutta l’area e anche di questo complesso edile era la compenetrazione della natura all’interno della struttura edile, quasi a significare una commistione fra natura e pietre che caratterizzavano tutto lo sviluppo urbanistico dell’area di BAGNAROLA.Nel ‘700 Piero Antonio Odorici acquistò il Castello dei Bentivoglio e vi fece costruire una zona a ferro di cavallo con portici e botteghe che scavalcava la strada che accedeva al Borgo Nuovo. Questa costruzione era tesa a sviluppare gli scambi mercantili e sollecitare la vita del Borgo con una gestione che cercava di accaparrarsi una leadership di fiera mercantile in competizione con l’altro complesso edilizio dei MALVEZZI.
Altro edificio molto importante e significativo è VILLA RANUZZI-COSPI che risale al 1.700. La Villa venne costruita in sostituzione di una precedente più modesta costruzione, di cui resta uno schizzo ove appare una ariosa sistemazione del giardino-campagna con uno spazio attorno alla villa delimitato da esedre di pergole e con un piano prospettico definito da filari arborei. Questo schizzo è interessante perché è la prima documentazione sui giardini di Bagnarola, in cui figurano gli elementi che maggiormente li caratterizzarono nel ‘700: le pergole e i filari.
La nuova villa venne costruita instaurando un preciso rapporto prospettico con il castello di fronte, teso a creare uno spazio urbanistico unitario, sia pure fra due diverse proprietà. Al nucleo centrale, la residenza signorile, vengono affiancati due grandi edifici rustici porticati, poi ancora due edifici con facciata a “pendant” (la cappella e la ghiacciaia) che ampliano le dimensioni del fondale prospettico rappresentato dalla villa rispetto al castello.
E’ evidente il riferimento alle nuove esperienze della scenografia, che a Bologna divenne la più aderente interprete dell’esigenza barocca per gli spazi infiniti. Sulla strada che divide le due proprietà si affacciano due cancelli identici, costruiti in accordo fra i due proprietari, per mettere in comunicazione i due grandi prati fra le ville in occasione delle prime fiere di Bagnarola.
L’ingresso abituale alle ville è invece laterale, per accentuare l’effetto di sorpresa.Presso il castello, in direzione perpendicolare a quello della Villa Ranuzzi-Cospi, partiva un altro allineamento a viale che conduceva al Casino che Aurelio Malvezzi costruì nel 1623 su un nucleo preesistente già appartenuto ai conti Cospi.
Infatti l’altro complesso di rilievo è appunto il CASINO D’AURELIO risalente al 1623 e , come precedentemente affermato, costruito su precedenti fabbricati di proprietà dei conti Cospi.
Nel 1711 ottennero dal Papa il permesso di organizzarvi una fiera annuale di merci e bestiame: a questo scopo fecero costruire, nel 1718, un fabbricato con portico e botteghe più grande della loro stessa dimora, nella continuità della tradizione che fa di queste ville, invece che luoghi chiusi in aristocratico isolamento, veri centri degli interessi e dell’economia delle terre circostanti.In questa architetture non si può prescindere dall’elemento “verde”: alberi, spianate, siepi, sono componenti in-scindibili dell’architettura stessa.
(planimetria Villa Ranuzzi-Cospi)
Spesso questi complessi edilizi così aperti alla natura venivano utilizzati per svolgere feste molto sfarzose e sopratutto in occasione della Festa dell’Assunta (FERRAGOSTO) i nobili Ranuzzi organizzavano eventi che richiamavano nobiltà da rutto il bolognese.
Molto famosa fu la festa organizzata il 15 Agosto 1711 da Ranuzzi che fu celebrata anche con frasi di famosi storici del 700 di cui qui riportiamo un estratto del FRATI
“…videsi comparire sul gran prato della villa un gran carro trionfale, su cui era Giove a cavallo d’una grande aquila; aveva ai piedi un globo dorato, simboleggiante il mondo, e più sotto le quattro parti del mondo. Seguivano quattro carrette, montate da Marte, Pallade, Amore e Venere, che fecero un giro attorno al prato, dopo di che incominciò la rappresentazione. Finita la recita della commedia a soggetto mitologico, si corse una giostra da dodici giovani contadine e fra la nobiltà accorsa per assistere a tali divertimenti vi fu anche la principessa Maria Caterina Carignano d’Este che applaudì lo spettacolo, e le villanelle, terminata la giostra, vollero baciarle il lembo della veste. Una merenda allegra, copiosa e squisita, pose termine alla festa campestre di Bagnarola” (tratto da Frati L., Il Settecento a Bologna, Milano, 1923, pp. 206,207).
Bagnarola un luogo ricco di storia e grandi patrimoni che rientrerebbero a pieno titolo in un percorso delle Ville di Bologna e dei loro sfarzi rupestri.